Il Piede come organo di senso
“La cosa più importante nell’uomo sono gli occhi e i piedi.
Bisogna poter vedere nel mondo e andare verso di esso.”
ALFRED DÖBLIN
Dal momento in cui assumiamo la posizione eretta la nostra esistenza è “condannata” a negoziare con la gravità per evitare di cadere. L’uomo, a differenza di tanti altri esseri viventi è continuamente sollecitato da situazioni di precario equilibrio.
Grazie alla nostra struttura corporea siamo in grado di far fronte agli ostacoli che la gravità presenta e il piede è la nostra difesa antigravitaria più importante.
Il piede ha visto nel corso della storia umana epoche difficili ed è stato poco considerato spesso utilizzato in modo quasi dispregiativo, associandolo a chi possedeva poco giudizio e ragionava male. Si pensi al modo di dire: “ragioni con i piedi”.
Dobbiamo invece imparare a pensare al piede prima di tutto come organo di senso e poi organo motorio.
Offre la base affinché la parte superiore del corpo possa rapportarsi con la terra ed è l’unico contatto diretto che abbiamo con il suolo.
Presenta innumerevoli ricettori di vario tipo, riceve e trasmette costantemente informazioni al sistema nervoso centrale. Adatta la propria struttura alla superficie di appoggio ridando informazioni della posizione nello spazio.
Il piede fornisce quel meccanismo tale che permette un continuo adattamento del corpo in relazione al suolo.
Nel corso dei tempi però il piede è stato, obbligatoriamente, rinchiuso nelle scarpe perdendo così gran parte delle sue funzioni, quali informare, sentire, mobilità ed elasticità.
Oggi purtroppo prestiamo poca attenzione ai nostri piedi e spesso ci accorgiamo della loro presenza quando sentiamo dolore, fastidi, sentiamo di avere i piedi stanchi e affaticati e ci preoccupiamo più del loro aspetto estetico che della loro funzione.
Il piede è principalmente la struttura di supporto che determina l’integrità del resto del corpo e senza piedi “funzionali” tutta la struttura risente di mancanza di equilibrio e armonia, grazia.
Ricordiamoci che grazie alla sua funzione di supporto ha reso possibile la libertà della parte superiore del corpo permettendoci di compiere liberamente in equilibrio le innumerevoli azioni che hanno permesso un’evoluzione non solo fisica ma anche intellettuale potendo creare sperimentare ricercare inventare ecc. ecc..
Occupiamoci dei nostri piedi, non vergogniamoci di come sono, ma liberiamoli, cerchiamo di avere piedi capaci di supportare il trasferimento del peso mentre camminiamo o stiamo in piedi, capaci di informarsi e di svolgere la loro funzione di organo di senso.
Camminiamo su terreni diversi, recuperiamo le sensazioni, caldo-freddo, asciutto-bagnato, liscio-ruvido. Purtroppo siamo abituati al contatto solo delle scarpe con il piede e questo inibisce e blocca le potenzialità di scambio di informazioni che dal piede arrivano al sistema nervoso.
Ricerchiamo una connessione diretta con la Terra, togliamoci più spesso possibile le scarpe e camminiamo scalzi, sentiamoci parte integrante del nostro pianeta senza “filtri” e/o “mediatori” di gomma e cuoio che interferiscono nella relazione Uomo/Terra.
Nelle arti orientali spesso si utilizza la metafora di avere piedi come radici di un albero, di fatto lo sono, sono la parte che “penetrando” nella terra nutre e viene nutrita, informa e si in-forma, entra in una relazione tra le parti e questo a beneficio dell’intera struttura fisica e non solo.
Il percorso educativo del Rolfing® aiuta a riscoprire l’importanza del piede e soprattutto a farne esperienza diretta.
La prossima camminata fatela scalzi su superfici diverse, risvegliate le funzioni del piede.
Buon Cammino!
Andrea Brighi
Photo by Giovanni Zampiga | model: Olimpia Fortuni